In Via Tribunali , nel nostro centro storico , esiste un particolare tratto dove da secoli aleggia l esistenza del demonio , del Dio Pan , di ninfe, della Dea Diana e di cattive streghe .Una zona misteriosa dove pare che persino i famosi Templari non resistendo al suo fascino esoterico vi abbiano messo piede .
Si tratta di quel piccolo tratto che si trova dove è collocato il caratteristico campanile della Pietrasanta risalente al X o XI secolo. che nel corso dei secoli è stato realizzato in mattoni rossi e altri materiali di spoglio provenienti da monumenti di epoche precedenti .
Questo campanile fino a qualche tempo fa’ era considerato maledetto dal demonio perche’ di notte i gremiti di un maiale posseduto scuotevano gli animi degli abitanti riempendo la zona di terrore .
In realtà si trattava di racconti di leggende lontane , di quando , nonostante da tempo fosse accettata la fede cristiana , il popolo continuava di tanto in tanto a praticare culti al limite con quello pagano e fino a tutto il l seicento si continuava a svolgere in questo luogo ogni mese di maggio una grande festa conosciuta come ” gioco della Porcella” .
Si trattava di una reminiscenza dei sacrifici di maialini dedicati a Demetra , dea della terra che aveva il suo tempio poco lontano vicino Piazza San Gaetano . D ‘altronde durante il Medioevo era consuetudine uccidere un maialino o una scrofa nella cattedrale principale di una citta’ o paese.
Secondo molti l’edificazione della vicina chiesa di Santa Maria Maggiore fu voluta dal vescovo di Napoli Pomponio proprio con il preciso obiettivo esorcistico di scacciare una volta per tutte il diavolo che si presentava appunto sotto forma di un abominevole porco terrorizzando i passanti di turno .
La leggenda narra che un giorno, in concomitanza di più persone che avevano contemporaneamente deciso di praticare l’antico culto pagano, le urla dei poveri maialini di notte si levarono strazianti e spaventose. La gente ne rimase spaventata e quelle urla sembravan provenire proprio da quel luogo, da quella piazzetta ….. da sotto a quel campanile che fu considerato maledetto dal demonio.
Le persone impaurite associarono la presenza dell’animale alle donne che praticavano il culto della Dea Diana, quindi per loro quell’animale era il Diavolo travestito da maiale. Spaventati corsero tutti dal vescovo Pomponio, e lo supplicarono di pregare la Madonna per allontanare il demonio. Il vescovo spinto dalla folla organizzo’ subito una messa che dedico alla vergina Maria pregandola di intervenire seduta stante.
La risposta avvenne secondo il vescovo durante la notte grazie ad un suo sogno: la Vergine avrebbe raccomandato a Pomponio di andare nel luogo dove appariva il demonio, e di cercare con attenzione un panno di colore celeste, e di scavare sotto quel panno fino a quando non riusciva a trovare una pietra di marmo con sopra incisa una croce che li si nascondeva.
Quello era il luogo dove egli doveva costruire una Basilica paleocristiana da dedicare alla Madonna se voleva liberarsi del demonio. Una Basilica che lui non mancò di costruire .
Pomponio con l’edificazione della Basilica di Santa Maria Maggiore della Pietrasanta, si liberò non solo del diavolo ma anche dei discendenti delle antiche janare che di nascosto continuavano a praticare antichi riti magici e propinare miracolosi infusi a persone che ne facevano richiesta .
La chiesa fu detta della pietrasanta proprio per la presenza della pietra con sopra incisa la croce su cui poi fu posta un’ immagine della Madonna . Ad essa si diede un gran valore e procurava l’indulgenza a chiunque la baciava .
L’edificio sorse come basilica paleocristiana , su una preesistente struttura di epoca romana ( fu infatti costruita sui resti del tempio di Diana , dea della caccia)
Ovviamente come per tutti i tempi pagani anche il Tempio di Diana aveva i suoi sacerdoti o meglio le sue sacerdotesse ( solo esclusivamente donne ) che erano chiamate janare .
Il termine Janara sta per seguace di Jana , cioè di Diana , la dea della caccia e della luna .
Per questa sua ultima sua natura lunare la dea era la protettrice di quelle sacerdotesse , temute e rispettate esperte nella ‘ magia del fare ‘ che poi perderanno nel tempo , l’antico prestigio , diventando quelle che noi conosciamo come streghe .
Come detto, un tempo in questo luogo, si trovava un tempio dedicato a Diana, dea della Luna e della caccia, e protettrice delle donne. Le sue sacerdotesse e seguaci, dette janare, erano le depositarie di un sapere astronomico e religioso senza tempo ( Il termine janara era la trascrizione dialettale del latino dianara, che significa “seguace di Diana”).
Esse conoscevano il ciclo dei pianeti e miracolosi rimedi fito-terapici e pertanto secoli fa, quando non esistevano ospedali o ambulatori medici, era proprio a loro che si rivolgevano le genti locali per essere curate.
Il culto per la dea Diana era riservato alle sole donne (perché a queste prometteva parti non dolorosi ) che sopratutto in corrispondenza con la luna nuova, si recavano in processione al tempio di Diana/Artemide per propiziare il parto o per ringraziare la dea per averle assistite ( in molti scavi sono emersi ex voto anatomici e statuette di madri con lattanti).
Le sacerdotesse di Diana erano anche esperte ostetriche, e praticavano gli aborti attraverso infusi di erbe, come il prezzemolo. Il ritrovamento negli scavi di Pompei di oggetti simili a raschietti ha fatto supporre l’ipotesi che nell’antichità venisse praticato anche l’aborto con raschiamento dell’utero.
Queste sacerdotesse erano temute e rispettate, depositarie di un sapere astronomico, religioso e medico senza tempo e si tramandavano in maniera ereditaria antichi culti e pratiche occulte di magia.
Gli uomini furono ingelositi da tale culto che li escludeva del tutto anche da questioni familiari e furono infastiditi da tali arti magiche che incominciarono a temere. Gli uomini inoltre erano irritati dalla popolarità che il culto di Diana riscuoteva in questa zona poiché molte promesse spose pur di evitare matrimoni infelici, preferivano votarsi alla Dea Diana e offrire la loro castità. Le ragazze divenute poi sacerdotesse venivano appellate dagli stessi uomini amareggiati, in maniera dispregiativa col sostantivo di ianare (da dianare o sacerdotesse di Diana) ed infine per vendicarsi bollate di stregoneria, capaci di invocare il demonio. La parte maschile del popolo, quindi che mal vedeva questo luogo frequentato da sole donne, temendo di perdere il loro potere in società, incominciarono a fare di tutto per screditarlo.
Incominciarono con lo screditare le sacerdotesse accusandole di eresia, adulterio apostasia, blasfemia, e bigamia e tante altre numerose ingiurie con il solo scopo di annullarne il potere acquisito.
Nel 2011 gli speleologi hanno rinvenuto nel sottosuolo della chiesa dei simboli Templari. Sotto questa struttura sono stati ritrovati misteriosi percorsi artificiali risalenti al periodo tra il 1200 e il 1300 che passando sotto l’attuale Istituto Diaz , scendono verso l’antica via del Sole fino alla Cappella e al Palazzo Sansevero in piazza San Domenico Maggiore per poi risalire verso via Tribunali ad angolo con via Nilo e di via Atri, terminando alla chiesa.
In questi cunicoli sono stati ritrovati sulle pareti incise ben 36 croci che sembrano appartenere all’ordine cavalleresco dei templari . È stata rinvenuta anche una croce latina a triangolo rovesciato che ricorda la coppa di Cristo che contiene il soma, la bevanda dell’immortalità, il Santo Graal.
Accanto alla chiesa troviamo la cappella Pontano , un vero gioiello di architettura di epoca rinascimentale appartenente alla famiglia del poeta umanista Giovanni Pontano ,che abitava in quella via , nel vicino Palazzo Spinelli .La cappella fu commissionata nel 1492 dal famoso letterato umanista Giovanni Pontano ( segretario di Alfonso d’ Aragona ) , per dedicarla alla vergine e a S, Giovanni Evangelista e fu adibita a tempio funerario per sua moglie , Adriana Sassone.
Si tratta di una piccola cappella gentilizia a semplice pianta rettangolare con un bellissimo pavimento di stile fiorentino del 400 in mattonelle policrome.
Questa cappella fu costruita dove precedentemente sorgeva un tempietto dedicato al dio Pan , in un tratto stradale dove si intersecavano la Via del Sole con la Via della Luna.
Il dio Pan era una divinità ellenica con il corpo di uomo e con gli arti inferiori di capra . Il suo aspetto era orribile avendo una coda ed un viso caratterizzato da una folta barba , un naso schiacciato e grandi corna .
Figlio del Dio Hermes e della ninfa Driope ( ninfa della quercia ) fu abbandonato dalla madre subito dopo la nascita poichè il suo aspetto era talmente brutto che ne rimase terrorizzata .Visse quindi sempre da solo vagando per i campi, i prati e le foreste in compagnia di altri fauni e ninfe con le quali condivideva i piaceri sessuali.
Aveva un espressione terribile ed aspetto orribile (bestiale ) ed in considerazione del fatto che era fortemente dotato nei suoi genitali era visto come la forza generatrice della natura in senso maschile nonchè considerato il simbolo della supremazia da parte del maschio .
Il suo aspetto repellente ,e la sua voce spaventosa incutevano in chiunque lo vedeva o udiva una grande paura . Il termine panico deriva appunto dal Dio Pan .
Il Dio Pan era considerato il protettore dei boschi e dei campi , dei greggi , dei pastori e degli animali selvatici . Protettori dei boschi e dei campi, conduceva una vita semplice e bucolica, suonava il flauti, allevava le api e dormiva all’ombra dei vecchi alberi, assaggiando con le ninfe tutti i piaceri del sesso. In epoca pre-cristiana, era considerato ovunque una divinità benevola e portatore di vita.
Ad esso ed ai suoi amici satiri sono state associate le ninfe , creature bellissime generate dalla natura e dotate di una forte carica sessuale (la parla ninfomane deriva da loro ). Le ninfe ed i satiri secondo leggenda si sono accoppiati tra loro in antichi rituali ( messe ) nei boschi sotto millenarie querce in un gioco sessuale antichissimo . I rituali orgiastici erano collegati alla fertilità dei campi e connessi con la luna ( Dea Selene , regina della notte e del culto dei morti ma anche Dea della fecondità ) simbolo in questo caso della seduzione che Pan operò con inganno nei confronti della Dea che lo rifiutava.
Nei riti orgiastici egli si accoppiava con tutte le sue sacerdotesse chiamate Menadi .
Pur essendo dotato di un carattere sempre allegro , gioviale e generoso ,disponibile con tutti , e sempre disposto ad aiutare quanti chiedevano il loro aiuto, con l’avvento del Cristianesimo il Dio Pan venne identificato col diavolo che nella cultura cristiana è avversario dell’uomo e delle creazione .
Una religione come quella cristiana che reprimeva il sesso non poteva certo accettare una mitologia che del sesso aveva fatto la propria stessa ragione di vita. L’unione di fanciulle apparentemente umane con esseri umani simili alle bestie era una cosa repellente da eliminare a tutti i costi .
Una unione selvaggia che non aveva nessun concetto di amore cristiano ma dominata solo da lussurie e piacere andava assolutamente eliminata e demonizzata perché fosse di monito agli uomini .
L’accoppiamento tra i satiri e le ninfe ( la donna con la bestia ) era vista all’epoca nell’immaginario collettivo come qualcosa di repulsivo da un lato ma anche attraente e conturbante dall’altro .Il fascino del proibito che poteva evocare un desiderio di puro atto sessuale nelle donne affascinate dall’altissima carica sessuale di questi esseri umanoidi, superdotati divenne peccato mortale da combattere per secoli con persecuzioni ed inquisizione .
Così le ninfe divennero streghe ed il Dio Pan Satana ed i loro piacevoli incontri nel cuore della foresta sabba infernali dove le streghe si accoppiavano con diavoli caprini e deformi
Nel ricordo di Pan e delle sue ninfe, migliaia e migliaia di donne hanno dovuto nel corso dei secoli affrontare il rogo, qualcuna colpevole di averlo incontrato solo nei propri sogni, altre di averlo amato accettandone i suoi doni, e altre colpevoli solo di averlo incontrato quale innocente vittima .
Alla chiesa non bastò demonizzarlo ma addirittura lo fece morire . Pan infatti è l’unico Dio immortale ad essere morto e quando la sua immagine muore lo fa per lasciare spazio all’ immagine del diavolo .