In questo dipinto traspare tutto il suo estro, ed il forte l’interesse per figure di animali , ma anche l’abile uso dei colori, grassi e granulari, che possiamo ammirare sopratutto nella preziosa veste del vecchio genitore . Il servitore ricorda invece uno deti tanti personaggi del Ribera, scelti dal pittore direttamente dai marciapiedi di Napoli come faceva anche Caravaggio. Ne scaturisce un naturalismo immobile, di irresistibile antico fascino che con la crudezza del suo tocco descrittivo ha il sapore della denuncia sociale per le disumane condizioni di vita dei popolani, dai visi arsi dal vento e dal sole, vestiti con brandelli di panni ed a piedi nudi e sporchi, incarnazione dei disagi della plebe napoletana .
CURIOSITA’ :Qualcuno ha attribuito per molti anni il bellissimo dipinto della collezione Recchi a Torino ” Cristo tra i dottori “di collezione Recchi a Torino, proprio a Giovanni Dò , ma secono più recenti critiche , lo stesso dipinto non sarebbe altro che il capofila da cui ricostruire il catalogo di un artista ancora anonimo, attivo a Napoli negli anni Trenta, che si espresse con opere di altissima qualità e che per il momento bisognerà accontentarsi di definire come Maestro del Gesù dei dottori.
Di recente alcuni esperti di arte pittorica hanno ripetutamente proposto di assegnare tutte le opere del Maestro dell’Annuncio ai pastori , un pittore anonimo attorno al quale sono state raccolte una serie di opere di alta qualità all’interno del cerchio di Ribera, proprio a Juan Dò sulla base di una controversa lettura della firma del pittore su alcuni dipinti. Tale ipotesi è stata accolta favorevolmente da una parte della critica, ma messa fortemente in discussione da una rimanenete parte della critica che ha invece proposto di identificare in Bartolomeo Passante , colui che tra gli allievi del Ribera può maggiormente essere identificato come il misterioso e anonimo artista del seicento. Tutto questo ha ovviamente necessita di nuove e più probanti conferme.
Delle scarse notizie che si hanno sulla vita di Juan Dò si suppone che egli sia morto, con tutta la sua intera famiglia, nella terribile peste del 1656 .