Giovan Battista Spinelli, abile  pittore attivo fra il 1630 ed il 1660  circa, è stato un artista di cui  ancora oggi si conoscono pochi dati biografici, ad eccezione di alcune notizie sulla sua famiglia di origine bergamasca a quanto pare  molto facoltosa.  Suo padre Sante Spinelli costruì la sua fortuna economica nel campo alimentare dei cereali come mercante di granaglie nel momento in cui si  trasferì  da Bergamo a Chieti, mentre sua  sorella Caterina sappiamo che sposò il barone Ludovico de Pizzis di Ortona .

Giovan Battista Spinelli per lungo tempo fu quindi residente a Chieti dove incomiciò a dipingere e  si affermò poi come artista.

La sua iniziale formazione artistica fuori dagli schemi convenzionali,, che ne svilupparono un’artista originale, avvenne con molta  probabilità  attraverso lo studio appassionato,  delle incisioni dei manieristi nordici, della prima meta del cinquecento come quelle di Luca Di Leyda per poi allargarsi a comprendere sempre nell’area dell’Eurpa del nord , personalita piu vicine nel tempo come   Goltius,  Matham, Gheyn e  Aldegrever.

Pittore eccentrico e caricaturale egli risentì molto in fase giovanile dell’’influsso di pittori stranieri attivi a Roma come il Vouet e Gerrit van Honthorst, il famoso Gherardo delle notti, e  Carlo Saraceni.

Dopo un primo periodo in cui venne fortemente suggestionato e quindi influenzato da un mondo di immagini antiche, che gli pervenivano dal diffuso gusto manieristico internazionale che aveva trovato felice espansione presso la corte di Rodolfo di Praga , la sua personalità artistica e le sue opere subirono certamente nel percorso percorso artistico , un chiaro richiamo a modelli compositivi stanzioneschi con una pittura ampia e rischiarata.

Una sua diversa concezione compositiva cromatica avvenne infatti intorno al 1650 quando egli decise di traferirsi a Napoli dove  conobbe Battistello Caracciolo, Bernardo Cavallino  e Massimo Stanzione quando ebbe modo di entrarvi in contatto.

N.B. Spinelli  è considerato da alcuni noti critici d’arte come ultimo dei sei discepoli di Massimo  Stanzione, uno dei grandi  protagonisti della stagione artistica del Seicento partenopeo

All’incontro con Massimo Stanzione si devono infatti nella sua opera pittorica compositiva dipinti piu distesi e una luminosita piu diffusa . Queste sue caratteriste sono infatti quelle che troviamo nelle sue due grandi tele oggi visibili agli Uffizi, e considerati da tutti i crititi d’arte capolavori assoluti del Seicento europeo: il Trionfo di David accolto dalle ragazze ebree e David che placa Saul.

N.B.  Questa elementi napoletani possiamo comunque coglierli  anche in pale d’altare per chiese abruzzesi e dipinti  per collezioni napoletane raffiguranti La Madonna col bambino, Santo Stefano, e Santi e Agar e Ismaele nel deserto .

Egli venne inoltre anche  influenzato in alcuni iniziali dipinti anche dalle soluzioni artistiche dell’ultimo Battistello per i colori bronzei e per il tentativo di determinare, attraverso la luce spiovente, le ombre in maniera naturalistica . Questa sua caratteristica appare  ben evidente in un Santo Stefano di collezione privata napoletana e nella bellissima tela di San Catello e della Beata Vergine Assunta, che si trova nel Duomo di Castellammare di Stabia.

Nonostante questo, Spinelli , nelle sue opere, ha sempre mostrato un certo carattere anticonvenziale dando luogo a dipinti contraddistinti da marcati caratteri di autonomia Egli pur essendo capace di recepire influssi diversi, riusci comunque ad esprimere sempre una cifra stilistica personale originalissima.

CURIOSITA’: Nella Napoli del 600, a livello politico, sociale ed economico,  in conseguenza della concentrazione del potere monarchico nella capitale del Viceregno, vennero a crearsi le condizioni ideali per uno straordinario sviluppo. La vecchia nobiltà feudale, dislocata in provincia, venne infatti attratta dal potenziamento di un’amministrazione statale centralizzata e moderna. La città  in preda ad  una nuova fase di rinnovamento   di cui si fecero  portavoce l’aristocrazia e il ceto ecclesiastico, venne  a configurarsi come un’autentica megalopoli opulenta e degradata,  affollata di uomini e fabbricati, e popolata dai più̀ svariati esseri  umani,  dove alla raffinatezza della nobiltà e dell’alta borghesia si contrapponeva una plebe tanto miserabile, quanto caratteristica ed espressiva. Nello stesso momento si assisteva ad un incredibile fiorire delle arti figurative che consacro il Seicento come il ‘secolo d’oro’ dell’arte partenopea

Spinelli in questo contesto è stato per secoli un artista quasi sempre ignorato dalla critica , e solo oggi  a distanza di tanti anni al   brillante artista gli viene  finalmente riconosciuto  il merito di essere stato  una delle figure di spicco del Seicento napoletano,

Egli è stato un artista dalla personalità inquieta e fortemente  incline alle arti magiche alchemiche che hanno all’epoca certamente giocato a sfavore del ‘maestro’ abruzzese.

In un’epoca in cui le maggiori committenze erano di natura ecclesiastica, il nostro autore ha pagato le conseguenze di simile atteggiamento . L’ arte tormentata quasi spiritata avvitata e stravolte di un pittore che aveva fama di essere un alchimista non incontrano le preferenze dei grandi committenti ecclesiastici della Napoli del Seicento e per questo esclusivo motivo egli per lugo tempo non è stato consacrato tra i grandi maestri  , anzi la sua figura ha subito un progressivo processo di rimozione, fino a scomparire dall’arte italiana.

La sua arte che non conosceva regole ,o meglio le conosceva talmente bene da potersi permettere il lusso di infrangerle. potevano soddisfare un collezionista privato dai gusti singolari e minoritari, ma certo non piacere alle ‘masse’(t anto che anche le committenze religiose abruzzesi risalgono alla maturità dell’artista, quando il vigore delle immagini di Spinelli è ormai edulcorato e reinterpretato alla luce dell’ormai dilagante classicismo)

CURIOSITA’ : L’ Abruzzo che all’epoca faceva  parte del Viceregno era una regione molto vivace dove oltre al costante  arrivo di merci, vi era anche un notevole andirivieni di  artisti e movimenti culturali innovativi e di tendenza. Il clima generale sicuramente meno favorevole di quello della capitale partenopea, era comunque di quelli in cui non mancavano numerose committenze ,soprattutto ecclesiastiche, ma  anche nobiliari.

Solo oggi , alla luce di una diversa sensibilità, la produzione di Spinelli riesce finalmente con la sua moderna originalità a suscitare ammirazione e stima in un pubblico attento e ricercato.

Come se, per il suo secolo, la sua arte fosse troppo moderna.

Finalmente dopo secoli di buio egli finalmente appare a tutti critici d’arte facilmente riconoscibile non solo per la sua marcata abilità di disegnatore, ma principalmente per le caratteristiche fisiche e fisionomiche delle  figure dei suoi personaggi  dipinti in preda a torsioni disperate ed alla completa disarticolazione delle forme, che come  marionette impazzite. appaiono agitati da una elettrizzante energia interiore.

L’ abile maestro è stato il ponte e tramite della pittura napoletana del seicento  in Abruzzo  che all’epoca faceva  parte del Viceregno. La vivacità di questa regione garantiva  l’arrivo, oltre che di merci, anche di artisti e movimenti culturali innovativi e di tendenza. Il clima generale è sicuramente meno favorevole di quello della capitale partenopea, ma non mancano numerose committenze, soprattutto ecclesiastiche, bensì anche nobiliari.
In Abruzzo non è possibile rilevare una tendenza uniforme e anzi una grande varietà espressiva anima il panorama artistico della regione, che regala l’immagine di un territorio tutt’altro che isolato.

Secondo il biografo settecentesco Bernardo De Domenicis , il grande artista morì aad Ortona il 20 novembre del 1647, all’età di circa 50 anni . Egli dopo aver interrotto la sua attivita di pittore ,pare  si sarebbe interessato solo di esperimenti alchemici che ne avrebbero poi causato l’improvvisa  morte in un incidente .

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