Il 17 agosto non è un giorno come tanti .
Sì ! Perché tanti anni fa ed esattamente il 17 agosto del 1389 avvenne nella nostra città la
prima liquefazione del sangue di San Gennaro.
Ora sono certo che tutti vi siete alzati dalla sedia sconvolti … ma credetemi le cose sono andate proprio in questo modo .
Certo lo sappiamo tutti che il rito della liquefazione del sangue di San Gennaro viene celebrato nella nostra città il sabato che precede la prima domenica di maggio, data della traslazione del corpo del santo, il 19 settembre, giorno del suo martirio, e il 16 dicembre, anniversario dell’eruzione del Vesuvio del 1631. quando si dice che San Gennaro fermò l’arrivo della lava alle porte della città.
Ma quel 17 agosto 1389, serviva assolutamente che il popolo napoletano concedesse la propria benevolenza alla regina Giovanna II e per farlo serviva il parere favorevole di San Gennaro .
Il miracolo quella volta doveva avvenire in un giorno diverso , anche a costo di manipolarlo con una formula alchemica .
La seconda regina Giovanna di Napoli , quella cattiva per interderci ( la sorella di re Ladislao ), nascose poi la formula alchemica che aveva provocato la liquefazione artificiale del sangue all’interno della tomba del fratello Ladislao di Durazzo, nella meravigliosa chiesa di via Carbonara .
Questa sorta di Captatio benevolentiae del popolo napoletano di cui si servivano i vari regnanti che hanno conquistato la nostra città nei secoli e’ un qualcosa che si è poi ripetuto in altre occasioni .
Ognuno di loro in verità , appena entrato in città da Porta Capuana , per prima cosa si recava al nostro Duomo per accogliere là benevolenze di San Gennaro .
Essi erano soliti utilizzare questo scioglimento del sangue strumentalizzandolo per i propri scopi politici.
Qualche tempo dopo anche lo stesso Carlo di Borbone pensò bene di utilizzare San Gennaro per ottene la benevolenza del popolo napoletano. Il 10 maggio del 1734, non appena entrato in città. Carlo di Borbone fece la sua prima sosta al duomo di Napoli; qui ricevette la benedizione del Cardinale Pignatelli e donò al santo una croce di diamanti e rubini.
Il nostro Carlo era talmente attaccato al santo protettore che, quando nel 1759 dovette lasciare Napoli per andare a Madrid a prendere la corona di Spagna con il nome di Carlo III, pensò bene che sarebbe stata una buona idea portare via un piccolo souvenir; e quindi fece prelevare dall’ampolla grande un po di sangue di San Gennaro per portarlo nel Monastero dell’ Escorial a Madrid.
Ma San Gennaro lontano da Napoli non fa il medesimo lavoro. Il sangue dell’ampolla pare ce Madrid non si sarebbe mai liquefatto; e oggi è sparita del tutto, nessuno sa più che fine abbia fatto .
Poi tocco’ nel 1799 ai francesi ed intellettuali giacobini che il giorno successivo alla proclamazione della Repubblica Napoletana per avere il consenso del popolo napoletano a governare la loro città , dinnanzi ad una grande affluenza di popolo in gran parte molto scettico, chiesero a San Gennaro nel Duomo , per volontà del generale francese Championnet, di provvedere alla liquefazione del sangue posto nella sua le ampolla.
Il generale francese era sicuro che il santo avrebbe dato un segno di consenso al nuovo ordine repubblicano, e grazie alle sue manovre alchemiche San Gennaro gli diede ragione facendo sciogliere il sangue presente nell’ampolla . Avvenuto il miracolo, l’ampolla fu mostrata a tutti dall’Arcivescovo di Napoli Cardinale Giuseppe Maria Capece Zurlo.
Il generale era convinto che questo gesto gli comportasse la benevolenza del popolo proprio come in prededenza era accaduto ad altri nuovi regnanti nel passato ma questa volta il popolo reagì diversamente . Al vedere il sangue liquefarsi in presenza dei “repubblicani Giacobini” il popolo napoletano restò senza pregare tutto ammutolito
Questa volta il famoso San Gennaro aveva ” sbagliato “e il popolo senza pensarci neanche molto decise di sostituirlo .
Egli venne accusato di essere un partigiano della democrazia repubblicana, della libertà, dell’uguaglianza e quindi di essere amico dei “giacobini”, e per questo fu detronizzato da patrono della città partenopea e sostituito da Sant’Antonio da Padova .
Il ” giacobino ” San Gennaro da quel momento e per ben 15 anni non fu più patrono della città partenopea. Dumas racconta anche dell’esecuzione di un busto del santo, che con una corda al collo venne trascinato per strada, tra lo scherno della gente e poi gettato in mare, “I lazzari proclamarono nuovo santo patrono e nuovo generalissimo di tutti gli eserciti napoletani Sant’Antonio da Padova…”
Captatio benevolentiae della prima ampolla … la seconda finita in Spagna che non fa miracoli .. e la terza ?
Sì !
Perché anche se non tutti lo sanno, esiste anche una terza ampolla del sangue di San Gennaro che si trova nel Rione Sanita’ custodita presso i Vincenziani ai Vergini.
L’ampolla è la terza ufficialmente certificata, infatti al momento del suo ritrovamento era corredata di un documento d’epoca, un’autentica del Vescovo di Ferentino datata 1793, in cui viene specificata la donazione ai Padri della Congregazione della Missione di Napoli.
Insomma il mistero da sempre presente intorno alle ampolle di San Gennaro si infittisce.
