Un ‘altro vero gioiello di Napoli e’rappresentato dalla nostra Metropolitana considerata oggi una vera e propria galleria d’arte a cui hanno contribuito artisti di fama internazionale e giovani esordienti napoletani .
Una mirabile opera proclamata, dai numerosi visitatori e architetti, la metropolitana più bella d’Europa .
Le fermate della Metropolitana sono state trasformate in luoghi affascinanti dove i cittadini possono incontrare l’arte contemporanea mentre usufruiscono del servizio pubblico.
Un museo espositivo all’aperto , distribuito sull’intera area urbana che permette al territorio di acquistare un nuovo valore e fama internazionale
Gli spazi interni della Linea 1 e della Linea 6 accolgono circa 200 opere realizzate da 100 artisti contemporanei, trasformando ogni fermata metropolitana in un percorso espositivo aperto e l’amministrazione comunale con una bella iniziativa ha messo in atto un vero e proprio percorso culturale , dove i turisti ed i cittadini possono volendo , attraverso visite guidate , visitare le nostre belle stazioni ricche di arte contemporanea .
Si possono infatti scoprire scoprire le stazioni dell’arte della rete metropolitana di Napoli con il “Metro Art Focus Tour“.

STAZIONE  PIAZZA DANTE

Questa stazione e’ caratterizzata da un’ opera del tutto particolare e senza titolo del greco Jannis Kounellis che usa materiali della vita quotidiana per richiamare l’attenzione dei visitatori .
Un grande quadro di acciaio attraversato da putrelle simili a binari che schiacciano scarpe di ogni tipo e altri oggetti .
Possiamo poi ammirare un’opera che ripropone una frase del “Convivio ” di Dante Alighieri scritta con luce a neon eseguita dell’americano Joseph Kosuth dal titolo “queste cose visibili “.
Altra opera che suscita interesse e’ quella chiamata “Intermediterraneo “dell’artista Michelangelo Pistoletto che su frammenti di specchio ha indicato con una linea nera , il profilo dei paesi che si affacciano sul mediterraneo .
Infine non possiamo non ammirare il bel mosaico colorato intitolato “Universo senza bombe , regno dei fiori. 7 angeli rossi “di Nicola De Maria .

STAZIONE TOLEDO

Il progetto dell’architetto catalano Óscar Tusquets Blanca è caratterizzato da due motivi principali: l’atrio e le prime discese sono dominate dal colore ocra, chiaro riferimento alla pietra tufacea che caratterizza il sottosuolo napoletano. La parte più bassa della stazione, che discende fino al piano banchine, è invece caratterizzata da colori, mosaici e motivi d’ispirazione marina.
Scendendo le rampe di accesso alla stazione ad un primo piano notiamo subito un enorme mosaico di William Kentridge raffigurante scene di vita napoletana e sul lato opposto sono visibili in bella mostra strutture di epoca aragonese rinvenute durante lo scavo della stazione .
Piu’ in basso si apre l’atrio della stazione dominato dai rivestimenti color ocra e all’imbocco della prima scala mobile un secondo mosaico di Kentridge e’ ispirato dai simboli della Repubblica Napoletana del 1779.
Dopo la prima rampa di scale mobili i colori mutano radicalmente per immergersi nella “galleria del mare ” di Oscar Tusquets e Robert Wilson con pareti e soffitti mosaicati e giochi di luci che sapientemente esaltano motivi marini con forme ondulate i cui pilastri laterali decorati appaiono come maestosi zampilli di fontana.
Completa lo scenario un profondissimo pozzo-lucernario ( crater de luz ).
Un lungo corridoio che porta alle banchine e’ adornato lateralmente da pannelli retro illuminati che trasmettono la rassicurante sensazione del mare increspato dalle onde.

Se al contrario ,usciti dal treno ci accingiamo ad usare le scale mobili per raggiungere l’uscita non possiamo che rimanere esterefatti di fronte a quest’opera che vuole rappresentare un viaggio per i visitatori partendo dalle profondita’ marine per giungere emergendo all’aria aperta ,al suolo napoletano .

L’altissimo straordinario lucernario che sovrasta le scale mobili ci ricorda che siamo sotto il livello del suolo o meglio sotto il livello del mare. Lo si capisce dai straordinari mosaici delle pareti che rappresentano le profondita’ marine ( ci sono persino le onde ) e piu’ si sale con queste scale mobili , piu ‘ capiamo che stiamo emergendo dalle acque dal colore bianco spumeggiante delle onde vicino alla riva. Progressivamente poi la scala mobile ci fa emergere perche’ vediamo che il colore del mosaico cambia e a questo punto ci sono delle piastrelle color sabbia. Siamo finalmente sulla terraferma.
Nel 2012, la stazione Toledo fu eletta dal quotidiano The Daily Telegraph come “Stazione metro più bella d’Europa”.

STAZIONE SALVATOR ROSA

La stazione di Salvator Rosa e’ uno dei capolavori della metropolitana di Napoli , vero esempio di architettura moderna in citta’ .

L’Atelier Mendini e’ stato più volte premiato per questa realizzazione .

Il recupero urbano della zona e’ stata la prima grande opera del maestro dove con ampi giardini terrazzati si e’ provveduto ad ingentilire un’area simbolo della speculazione edilizia degli anni 70.
Gli edifici circostanti sono stati coinvolti e inglobati nell’opera e le fiancate dei palazzi con forme , colori, e mosaici ora rallegrano il luogo .
Il civico 2 costellato di sagome di Mimmo Paladino fa da scenografia alla guglia , alle due aiuole maiolicate ,e al varco di ingresso rivestito di ceramiche .
Un’altra opera di Mimmo Paladino la troviamo all’ intero della stazione ( una scultura che raffigura una mano tesa verso l’alto ).
Sono stati restaurati i ruderi di un ponte di epoca romana e una piccola cappella ell’800 con mosaici e sculture che ospita al suo interno un moderno Narciso , opera di Ugo Marano.
Una uscita superiore mostra un alto Pinnacolo che si erge al di sopra di un vasto ambiente ingentilito da marmi e illuminato da alte finestre ad arco con vetri colorati .
Un parco giochi mostra forme colorate di Mimmo e Salvatore Paladino , sculture di Barisani , Dalisi, Longobardi , Mocika, e Perez. Mentre mosaici di Ugo Murano fanno da sfondo ad altre bizzarre opere che incontriamo agli angoli dei giardini .
Gli ambienti all”interno della stazione sono animati dalle opere di moderni ambienti geometrici ricchi di opere d’arte contemporanea in cui talvolta vediamo inseriti vecchi simboli della nostra societa’, come le quattro auto 500 di Perino e Vele , arrugginite e coperte da trapunte in vetro resina .
Numerose sono le opere d’arte e gli autori che possiamo incontrare nell’addentrarci in questo vero e proprio museo di arte contemporanea . Tra questi piace ricordare :
Il grande stelo fiorito posta all’interno di un parallelepipedo in fibra di carbonio di Raffaele Nappo e certamente i tre pannelli in policarbonato segnati da ideogrammi di Luigi Castellano .
L’altorilievo in ceramica di Vietri e l’immagine del Vesuvio in maioliche che conversa con figure e simboli della tradizione di Enzo Cucchi .
Il pannello chiamato ” liquidazione ” dipinto con innumerevoli gocce di acqua di Santolo De Luca e un tavolo sorretto da colonne doriche con sopra un compasso e una squadra di Lucio Del Pezzo.
Il pulcinella di Lello Esposito, le due teche ovali con fondo a specchio di Quintino Scolavano ed un bronzo nominato “Tebe ” con sottotitolo ” Edipo e la Sfinge ” opera di Lello Esposito , “Il volo di Icaro ” di Mimmo Rotella e la scultura in ferro e rame “sette angeli “di Riccardo Dalisi.
Il mosaico di Ernesto Tatafiore che mostra una testa di donna ,che rappresenta la filosofia su cui si affaccia un piccolo Diderot ed il mosaico che raffigura un treno multicolorato di Gianni Pisano . Un’ opera con strane figure umane realizzate con materiali diversi e di colore bianco ‘di Natalino Zullo ed infine “Le cartoline d’autore ” un’opera contenente piccoli oggetti simbolici della tradizione e della religiosita’ popolare quali l’addolorata vestita di nero , San Gennaro e un ex voto a forma di cuore , di Gloria Pastore .

STAZIONE MATERDEI

La stazione di Materdei e’ un altro bell’esempio di riqualificazione urbanistica .
Il luogo infatti escluso dalle scarse vie di comunicazione e preda dell’ incuria e’ stata completamente recuperata e pedonalizzata , arricchita con verde edecorata con elementivarchitettonici d’avanguardia , mosaici e lampioni.
Nel mezzo si erge la guglia di acciaio e vetri colorati dell’Atelier Mendini .
La stazione e’ un trionfo di colori e temi marini. Mosaici verdi verdi ricoprono tutte le pareti di accesso , mentre immagini marini sono il tema dei mosaici di Sandro Chia che rivestono l’ interno della guglia .
La rampa di scale mobile e’ sovrastata da altorilievi di Luigi Ontani con temi tipici della cultura napoletana .
Al piano dei binari troviamo pannelli policromi di Sol Lewitt che danno una vera sensazione di esplosione dei colori , mentre sulle banchine una serie di colorate serigrafie completano lo straordinario scenario .

STAZIONE MUSEO

L’interno e’ semplice , ma luminoso ed elegante : a richiamare il significato culturale di tale stazione troviamo una riproduzione dell’Ercole Farnese e l’ originale della testa del cavallo Carafa.
Tutta l’area urbana che si estende tra il Museo e Piazza Cavour ha risentito in senso favorevole dell ‘apertura di questa stazione . Il progetto di Gae Aulenti ha infatti arricchito la zona di giardini , aiuole, chioschi , e fontane.
Il lungo corridoio sotterraneo , dove troviamo esposti i vari reperti trovati nei cantieri delle nuove stazioni e’ il luogo dove sono esposti foto artistiche di famosi fotografi napoletani che illustrano momenti importanti della storia recente della citta’ e foto che rappresentano le statue bronzee degli atleti e delle danzatrici della Villa dei Papiri di Ercolano.

STAZIONE VANVITELLI

Sulla volta dello scalone di accesso ai binari , un’ampia spirale luminosa , opera di Mario Merz , rappresenta le geometrie legate alla sequenza di Fibonacci , mentre al termine delle stesse scale mobili , sul ballatoio , sulla parete frontale troviamo immagini fantastiche di animali preistorici , opera di Vettor Pisani .
L’accesso alle banchine e’ adornato da due grandi mosaici colorati di Isabelle Ducroit.
In uscita invece troviamo sulle lunghe scale mobili due grandi stelle di acciaio , opere di Gilberto Zorio, e una volta varcati i tornelli , lungo i corridoi laterali troviamo le foto di Gabriele Basilico e Olivio Barbieri raffiguranti caratteristiche architetture della citta’ .
L’area retrostante le scale e’ invece dominata dal grande masso che rompe il vetro , realizzato Sto arrivando! Giulio Paolini.

STAZIONE QUATTRO GIORNATE

Questa stazione rievoca da un punto di vista artistico i giorni che resero Napoli libera durante la Seconda Guerra Mondiale . L’ interno, il cui colore dominante e’ il verde , e’ ricco di opere di arte contemporanea di autori come Nino Longobardi ( ” omaggio alle quattro giornate ” un’ opera costituita da quattro bassorilievi ed uno piu’ grande e da due grandi olii) Umberto Manzo (pannelli con ritagli di carta bloccati da lunghe traverse metalliche con una foto in cui due mani si toccano ), Anna Sargenti ( una lunga tela colorata chiamata ” C’est la crapule”), Baldo Diodato ( un pannello tecnologico chiamato “Exit “realizzato in lamiere di alluminio accartocciate e in fibre ottiche ) , Maurizio Cannavacciuolo (un dipinto chiamato ” amore contronatura )e Betty Bee ( Elisabetta Lionetti ) con il suo ” ligh box ” in cui l’artista ritrae se stessa sotto vetro , Maria Albanese ( androidi femminili in bronzo dal nome “combattenti ” con i quali l’artista celebra le donne napoletane che parteciparono alle quattro giornate del 1943), Sergio Fermariello ( ” il guerriero ” proposto in sagome di ferro disposte in ossessiva sequenza )
Caratterizzano la stazione due sculture in acciaio colorato e un mosaico di Renato Barisani .

STAZIONE UNIVERSITÀ

La stazione si trova in Piazza Borsa , poco distante da molte facolta’ dell’Universta Federico II ed e’ stata realizzata su progetto dell’ architetto anglo-egiziano Karim Rashid .
Le due scale di accesso dalla piazza sono rivestite di piastrelle riportanti neologismi dell’era digitale , legati al mondo dell’ informatica , della cibernetica e della tecnologia .
L’atrio e’ caratterizzato da una grande scultura in acciaio satinato , simboleggiante il reticolo neuronale del cervello umano chiamato Synapsi e da due larghe colonne nere modellate come un profilo umano . Sulla parete antistante possiamo invece vedere un lungo light box chiamato Ikon che coloratissimo , contiene motivi geometrici tridimensionali galleggianti in uno spazio bianco .
Contrasti cromatici forti caratterizzano le scale di discesa verso i binari lungo le quali prosegue il ” percorso mentale ” disegnato da Rashid . Possiamo ammirare una vera esplosione di colori che insieme ai materiali lucidi contribuiscono ad aumentare la luminosita’ degli ambienti .
Al secondo piano troviamo le immagini di Dante e Beatrice che rapprendano un richiamo alla cultura umanistica e alla letteratura italiana mentre il piano dei binari mostra pannelli rosa con effetti tridimensionali .

STAZIONE GARIBALDI

La stazione Garibaldi di Napoli è stato progettata dall’’architetto francese Dominique Perrault, colui che disegno’ la Grande Biblioteca di Parigi .

Prima di descrivere questa stazione e’ giusto farvi conoscere per meglio apprezzare la grandiosa opera , una citazione dello stesso Dominique Perrault.
«Diciamo la verità, in qualche misura siamo un po’ gelosi degli altri siti della metropolitana di Napoli, dove ci sono le rovine, le tracce della storia. Così abbiamo creato le nostre tracce di storia e abbiamo incassato nel suolo una grande galleria che appare in modo del tutto particolare in superficie, attraverso la luce naturale. La rete sotterranea, punteggiando la città permette di introdurre la qualità della luce naturale in profondità, fino alla stazione della metropolitana, 40 metri sotto il livello del terreno».
Dominique Perrault

La grandiosa e futuristica opera e’ caratterizzata da una copertura di alberi di acciaio di grande effetto ( appare come rami d’albero ) e da un sistema di scale mobili che da’ un immediato senso di maestosita’.
La nuova stazione è posta al centro della grande piazza e si sviluppa a partire da un invaso ipogeo sopra il quale sono sospese le coperture in vetro.
Una pensilina gigante formata da alberi metallici d’acciaio con fronde in tessuto, si fonda nel sotterraneo per poi estendersi come una compatta foresta in superficie.
Perrault giocando con ironia sul fatto che il sostrato di piazza Garibaldi sia privo, al contrario di tutta quanta la città, di resti archeologici configura la stazione metropolitana in modo tale che l’esterno si confonda con l’interno in modo tale che le scene urbane in superficie si mischiino con quelle sotterranee creando cosi’ le tracce della storia dalla stessa Napoli attuale che vive in superficie.

Punto culminante di questa stazione e’ la presenza nel suo interno di un’opera di Michelangelo Pistoletto, disposta lungo il marciapiede d’attesa, ai piedi della scale mobili.
L’opera intitolata “Stazione” è composta da pannelli in acciaio specchiante su cui sono raffigurati a grandezza naturale, figure di utenti in attesa, in cammino oppure in conversazione tra loro durante un incontro . Grazie al fondo specchiante ai reali viaggiatori presenti in stazione non resta che confondersi all’opera artistica e diventarne così i veri protagonisti.
Gli utenti di passaggio entrano quindi nell’ immagine diventando parte dell’opera.

STAZIONE RIONE ALTO

All’allestimento di questa stazione hanno contribuito artisti di fama internazionale e giovani esordienti napoletani sotto la direzione artistica del noto critico d’arte Achille Bonito Oliva . All’esterno troviamo una statua di bronzo e di Antonio Tammaro che simboleggia la sofferenza e una fontana contenente un mosaico .

STAZIONE MUNICIPIO

Piazza Municipio e’ oggi un cantiere in pieno fervore , sotto la Piazza , durante il corso dei lavori per la Metropolitana , vicino al Castello e’ stato ritrovato l’ubicazione esatta dell’antico porto di Neapolis . I lavori hanno portato alla luce nuove scoperte archeologiche ( imbarcazioni di epoca romana , fondazioni portuali , anfore da trasporto etc.) .
Sono riemersi dalla terra circa 200 reperti, derivati dalle antiche attivita’ commerciali : balsamari , monete , ceramiche, suole in cuoio di sandali romani , pentole in terracotta , anfore , attrezzi da marinaio , ancore etc.
All’inizio del 400 il porto si impaludo’e successivamente fu ricoperto dal cemento della strada ; a quel punto il mare invece di essere pieno di pesci , era carico di tesori abbandonati.
L’architetto portoghese Alvaro Siza insieme al collega Eduardo Santo de Moura , sta mettendo a punto il progetto per la nuova stazione della metropolitana di Piazza Municipio: un impianto che unira’ la tecnologia con gli antichi resti romani e greci , dove persino le mura diventeranno parte della copertura della stazione .
Un connubio unico tra antico e contemporaneo ; una stazione metropolitana che sara’ anche un polo museale e dove i viaggiatori potranno ammirare i reperti archeologici all’interno dei lunghi corridoi di vetro e metallo .
Se la Metropolitana partenopea , era gia’ stata definita dal Telegraph , la piu’ bella d’Europa , questa e’ destinata ad esserne il vero fiore all’occhiello .
LA STAZIONE PIU’BELLA DEL MONDO
Un viaggio nella storia ; dalla stazione marittima si imbocchera’ un tunnel che attraversera’ la Napoli greco-romana fino a quella odierna , calpestando la stessa terra di re e monarchi , filosofi e letterati con testimonianze che si potranno toccare con mano.

 

 

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