Il  “Casino Reale del Chiatamone “, era un’incantevole dimora neoclassica , risalente alla meta’del 700 ,situata come dice il nome in Via Chiatamone e avvolta fino all’800 da un boschetto di platani e alberi di lecci ,di proprietà di Don Michele Imperiale, marchese d’Oria e Gran Principe di Francavilla.

 

Essa come quasi tutti  gli edifici della strada del Chiatamone , affacciava  direttamente sul mare . La strada del Chiatamone infatti ,fino a quando l’architetto Enrico Alvino nel 1862 non presentò il progetto di colmata a mare per prolungare via Chiatamone e congiungere i quartieri di Chiaia e S. Ferdinando affacciava direttamente sul mare .
Il Chiatamone era al tempo  un luogo di mare e delizia , sabbia e lussuria .Era detta la Posillipo dei pezzenti ed il luogo dove il popolo , ma anche la nobilta’ amava andare a bagnarsi e ricrearsi . La zona era in passato anche famosa per i bagni termali di acqua bicarbonato alcalino e celebre  per le sue sorgenti  di acqua sulfurea  che in seguito la colmata di cemento e le  nuove costruzioni coprirono ( la famosa acqua ferrata tanto cara ai napoletani ).

 

 

La strada vera e propria venne costruita in epoca aragonese, più volte distrutta dalle mareggiate e più volte rifatta. Nel 700 e 800 divenne una strada tra le più eleganti della città ospitando tra gli altri il casino del principe Francavilla, il famoso Albergo delle Crocelle e il Casino Reale.

 

Il Casino Reale che si trovava proprio di fronte a Castel dell’Ovo , era così  chiamato perché’ nel 700 il principe  rese famosa la casa organizzandovi feste per nobili libertini, frequentate dall’alta aristocrazia napoletana e da noti personaggi che venivano in visita presso la nostra citta’ .Vi ritroviamo infatti tra i noti personaggi  che hanno frequentato questo luogo nel tempo figure come quella di  Giacomo Casanova e Sara Goudar che accompagnata dal marito Pierre Ange diede luogo in questo posto ad un’elegante bisca clandestina che diventò in poco tempo la meta obbligatoria per gli sfrenati svaghi aristocratici.

 

La bisca era famosa in città e tutti quelli che venivano a Napoli per divertirsi piuttosto che per istruirsi , finivano per incontrare Sara ed il suo fascino  (gentile ,accomodante,  garbata e raffinata ) e finire per giocare nel suo casino .
Giacomo Casanova , era un vecchio loro amico che spesso soggiorno’ nel vicino ‘albergo delle Crocelle  . Egli  faceva conoscenza con ricchi e creduloni turisti che abitavano nel suo albergo e li portava al casino dei Goudar perche’  vi fossero pelati ( sopratutto da suo marito Pierre che di mestiere era sicuramente un abile baro )
L’affascinante Sara divenne inoltre protagonista di un grosso litigio tra la regina Maria Carolina ed il re Ferdinando per colpa dei consiglieri stessi del re che temendo la grande influenza politica della consorte austriaca sul regno , organizzarono  un intrigo volto a separare Ferdinando da Carolina .
Accade infatti a quel tempo che alla corte dei Borbone  , temendo che Ferdinando potesse cadere ancor più in balia della moglie se fosse nato un figlio maschio ( in tal caso la regina acquisiva il diritto ad entrare nel consiglio reggente )  i suoi consiglieri ordirono un piano per allontanare i due coniugi.
L’Abate Galiani incontro’i fratelli Goudar , proprietari della  casa da gioco per far si che il re conoscesse l’affascinante Sara Goudar, allo scopo di sedurlo e distoglierlo dai doveri coniugali.
Questi  fecero in modo da organizzare un casuale incontro tra il re e la bella Sara e in questo frangente la seducente dama con i suoi occhioni e le sue nudità prorompenti  non manco’ di far cadere facilmente  Ferdinando in tentazione .
Sara diventò l’amante del re borbone, e  la relazione extraconiugale  durò fino a quando la regina Maria Carolina colse il marito a leggere inequivocabili lettere in cui la bella Sara lo sollecitava a ricordare i piacevoli momenti trascorsi insieme.
L’ordine di lasciare il regno entro 24 ore per i coniugi Goudar fu quindi immediato e categorico.

 

Il casino reale alla morte del principe di Francavilla passò direttamente nelle mani dei Borbone . Con la cacciata dei Borbone del 1860 e l’unità d’Italia il villino del Chiatamone venne regalato niente poco di meno che da Giuseppe Garibaldi al romanziere Alessandro Dumas (padre), come ringraziamento per il supporto datogli durante la sua spedizione ( aveva rifornito i garibaldini di armi e vettovaglie ) .
Garibaldi incaricò lo scrittore di fondare e redigere il giornale “L’indipendente”, la cui sede editoriale fu proprionel casino reale fino al 1863, anno in cui poi Dumas si trasferì al numero 197 di via Chiaia (  la strada che interseca perpendicolarmente via Chiatamone si chiama Via Alessandro Dumas ).
Nel corso del ‘900 ha infatti subito continui stravolgimenti strutturali e passaggi di proprietà. Buona parte dell’edificio  è stato distrutto e ricostruito per svolgere le più svariate funzioni: fu un albergo gestito prima dalla famiglia Washinghton e poi dagli Hassler , poi divenne sede della facoltà di Economia e Commercio della Federico II ed infine, dopo il trasferimento di quest’ultima a Monte Sant’Angelo, un semplice condominio , dove come uniche superstiti del suo antico splendore , in alcuni punti si  possono ancora vedere logorate colonnine neoclassiche .

 

L’unica raffigurazione pervenutaci della villetta nei suoi tempi d’oro si trova su di un pezzo del così detto “Servizio dell’Oca”, prodotto dalla Real fabbrica di Capodimonte ( una gelatiera di porcellana ).

 

Il nome Chiatamone deriva dal termine greco “platamon” ‘ ed  indica una roccia marina scavata da grotte .La strada anticamente sorgeva al confine tra la rupe del Monte Echia ed il mare che difatti con la sua azione aveva scavato nella roccia molte grotte.
La strada era quindi piena di grotte dedicate inizialmente al culto di Serapide e Mithra , che furono a lungo teatro di oscuri riti  orgiastici  propiziatori e successivamente anche luogo per attività di malaffare, motivo per cui il vicerè don Pedro di Toledo ne ordinò la chiusura mediante murazione.
In questa zona , come in tutti i luoghi dove proliferavano e persistevano riti pagani orgiastici , vi fu presto costruito un edificio ecclesiastico per meglio combattere i demoni locali .  Venne quindi edificata la chiesa dei frati Crociferi , volgarmente detta ‘ delle Crocelle dalla croce portata sulla tonaca dai frati Crociferi .
Il Chiatamone fu pure sede di Alberghi , dei quali  il piu’ famoso fu indubbiamente quello settecentesco delle Crocelle ( di proprieta’ dei frati Crociferi) che fu dimora di Maria Clotilde di Savoia e ospito’ lo scrittore e noto seduttore Giacomo Casanova , il conte Shawronskj ( che lo affitto’ per intero e lo arredo’ a suo gusto) , il musicista Giuseppe Verdi e tanti altri personaggi illustri .

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