L’ Ordine dei Chierici Regolari Teatini, avendo avuto nel 1600  in dono nella zona di Pizzofalcone numerosi terreni ed edifici decisero di costruire nel luogo una chiesa affidandone la progettazione all’architetto teatino Francesco Grimaldi.

Su di un terreno con annesso palazzo, in posizione panoramica verso il mare, sulla collina di Pizzofalcone, donato dalla principessa Costanza D’Oria del Carretto, fu quindi costruita la Basilica di Santa Maria degli Angeli.

La  bella Basilica  è sicuramente da tutti, ancora oggi, considerata uno tra i principali capolavori di Francesco Grimaldi. Essa  accoglie opere di importanti artisti attivi a Napoli dal Seicento all’Ottocento e numerose memorie delle famiglie aristocratiche che abitavano i monumentali palazzi di Monte di Dio. La cupola che possiamo addirittura scorgere dal mare domina l’intera area del monte Echia  e nel tempo e’ divenuta simbolo delle più belle immagini o cartoline che volevano rappresentare  Napoli dall’alto.

La posa della prima pietra si ebbe nell’anno 1600 ed i lavori si protrassero almeno fino al 1610. Il suo ingresso preceduto da gradini, si presenta  con tre bei portali d’ingresso in piperno adornati da una facciata con statue e decorazioni in stucco.

L’interno si mostra a tre navate coperte dalla grossa e famosa cupola. Sulla volta a botte possiamo ammirare episodi della Vita della Madonna dipinti da Giovan Battista Beniaschi di cui possiamo apprezzare anche il bell’affresco del ‘Paradiso’ che adorna la cupola. Nella varie cappelle sono conservati numerosi affreschi dei più importanti artisti dell’epoca.

A sinistra nella prima e nella terza cappella laterale possiamo ammirare alcuni dipinti di Giovan Bernardo Azzolino mentre nella seconda e’ conservata l’Immacolata di Massimo Stanzione.

A destra invece, nella quarta cappella, vi era una volta situata un’opera di Andrea Vaccaro, raffigurante Sant’Anna purtroppo andata smarrita ( ? ) durante L’ultima guerra mondiale.

L’altare maggiore, di stile neoclassico  di Giovan Battista  Broggia, mostra lateralmente al presbiterio ben conservata una tela di Paolo de Matteis con l’Annunziata che appare a Sant’Andrea in estasi.

Nel coro e nel transetto oltre a  tele  di Francesco Maria Caselli è anche presente un San Gaetano di Luca Giordano.

Da rilevare anche i due sepolcri scolpiti da Tito Angelini per la famiglia Serra di Gerace.

Di recente, nell’area su cui sorge l’edificio, durante i lavori per la nuova stazione della metropolitana, sono stati ritrovati reperti archeologici della Napoli del 500.

 

 

 

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