Giovan Bernardo Azzolino, detto il Siciliano (perchè nativo di Cefalù) fu attivo a Napoli per oltre cinquanta anni dal 1594 al 1645.
Si trasferì a Napoli, all’epoca capitale artistica del meridione d’Italia, all’età di 22 anni insieme con l’amico pittore Luigi Rodriguez.

Cristo Risorto, Giovanni Bernardino Azzolino

Grazie al suo matrimonio con la nobile palermitana Antonia d’India conobbe ed entrò in rapporto d’amicizia con il maestro Fabrizio Santafede, che gli procurò le prime importanti commissioni d’opera.
Da allora egli inizia una fortunata carriera che, oltre a consentirgli di dipingere per alcune grandi chiese di Napoli (Gesù Nuovo, Pio Monte della Misericordia, S. Maria della Sanità, Girolomini, S. Pietro Martire), gli procura anche una certa agiatezza economica e rango sociale.
La sua fu una pittura di impianto classico, semplice nella disposizione dei personaggi e sempre ispirato a un esibito pietismo ma sempre di una qualità molto alta.

La pittura di Azzolino era caratterizzata da uno stile molto ispirato al classico, già sorpassate dalle correnti dell’epoca, ma comunque ancora molto apprezzate dai suoi committenti. Egli fu il più seicentesco dei tardo manieristi ed i suoi quadri furono molto richiesti a dimostrazione di un mercato, anche importante, di pittura intrisa da pietismo ma anche di piacevolezza domestica, dipinti pregni di religiosità seria e meditativa, ma di calda intonazione familiare.
L’Azzolino, che morì a Napoli nel 1645, lasciò suoi dipinti, oltre che a Napoli e in Campania, in altre parti d’Italia: a Genova, dov’era stimato dai Doria, in Sardegna, in Puglia, in Lucania ed in Calabria.

Gesù e i Santi, Giovanni Bernardino Azzolino

 

Numerose sono le sue opere in un arco di tempo molto ampio. Ricordiamo: la Circoncisione nella chiesa del Gesù e Maria, dove esegue anche la Madonna del Rosario per la cappella Romano e un Martirio di Sant’Orsola. La grossa tela della Santissima Trinità e Santi del cappellone di Sant’Ignazio nel Gesù Nuovo, una tela di grosse dimensioni di una Madonna del Rosario e un ‘Annunciazione per la chiesa di Santa Maria della Sanità .
Opere tarde sono il Miracolo di San Bernardino dell’Eremo dei Camaldoli e lo stesso Angelo custode della chiesa di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone.

Fu uno dei piu’ illustri esponenti tra l’altro dei lavori a cera di ambito fiorentino di cui un esemplare lavoro ” L’anima dannata”e’ oggi conservato al Museo di Capodimonte  

Il suo piu’ celebre capolavoro a Napoli ,” San Paolino che libera lo schiavo ” e’ oggi esposto in maniera permanente al Pio Monte della Misericordia insieme alla famosa tela del Caravaggio “Le sette opere di Misericordia”.

Anima Dannata, Giovanni Bernardino Azzolino
San Paolino che libera lo schiavo, Giovanni Bernardino Azzolino
  • 1857
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